mercoledì 28 dicembre 2011

NIKKOR AF-S 70-300 4,5-5,6 G VR IF-ED

Dopo tre anni di utilizzo dello zoom Nikon Af-S Vr Nikkor 70-300Mm F/4.5-5.6 G , ho ottenuto belle soddisfazioni dalle immagini che sono riuscito a catturare.

Il bilancio è senz'altro positivo, si tratta di un ottimo obiettivo con una bella escursione da 70 mm a ben 300 mm.
Possiamo passare da inquadrature quasi panoramiche a primi piani spinti.
Si tratta di un ottica con lenti trattate ED, quindi al pari di quelle professionali fornisce immagini nitide e di qualità .
Il test MTF considera molto buoni i risultati fino a circa 200 mm e ancora positivi anche a 300 mm .
Fino a qualche anno fà era impensabile riuscire ad ottenere ottiche con lenti ED senza dover spendere una fortuna. Lo zoom Nikon Af-S Vr Nikkor 70-300Mm F/4.5-5.6 G  , ha un costo che si aggira sui 500-600 euro. Si tratta di un rapporto qualità prezzo eccezionale e poco frequente . Il peso è contenuto circa 500 gr, così anche le dimensioni, questo consente un utilizzo a mano libera e una rapidità d'azione molto utile. Inoltre il sistema VR consente di compensare il micromosso della camera causato dal nostro impercettibile movimento al momento dello scatto, e questo salva molte foto dal cestino.
Consiglio vivamente questo obiettivo a chi è interessato a riprese naturalistiche , ma anche per lo sport e i viaggi in genere . Ne avevo sentito ben parlare ma adesso dopo tre anni di utilizzo e migliaia di foto posso dire che la sua fama di ottimo obiettivo è più che meritata .

Ia soddisfazione più grande è stata senzaltro quella di riuscire a pubblicare una foto di Occhiocotto nel volume n° 5 di "Ornitologia Italiana" e una di Cinciallegra nel volume n° 6 .
Oltre all'articolo con varie foto pubblicato sul periodico "Uccelliin natura" .

Io utilizzo lo zoom in combinazione con la mia Nikon D80 , con la quale si abbina perfettamente anche dal punto di vista estetico.
Di seguito alcune delle foto scattate in questi tre anni .

Folaghe -
Nikon D80 70-300 VR ( ISO-100 F/8  1/250 sec 300 mm )
Verdone maschio
Nikon D80 70-300 VR ( ISO-400   f/5.6   1/1250  300mm )
Codirossospazzacamino
Nikopn D80 70-300 VR ( ISO-100    f/5.6    1/400 sec   300 mm )
Garzetta
Nikon D80 70-300 VR ( ISO-100    f/10    1/500 sec    195 mm  )

Luì
Nikon D80 70-300 VR ( ISO-400  f/5.6   1/125 sec    145mm )

venerdì 23 dicembre 2011

Fenicotteri al Parco Nazionale del Circeo


Nikon D80 - 300 F4 AF S


Oggi ho fatto il solito giro fugace al lago di Fogliano per cercare le Oche e le Spatole , le ho trovate a fatica ma ho potuto osservarle solamente da molto lontano, tanto che non ho nemmeno provato a fare delle foto.
Invece ho potuto constatare la presenza dei primi tre Fenicotteri che sostavano in riposo nei pressi di una delle sponde, speriamo che sia solo l'inizio della stagione e che ne arrivino degli altri.
L'anno scorso ne ho avvistati anche una quarantina di esemplari.
La foto è scattata da grande distanza, quindi non particolarmente bella, ma utile per la documentazione dell'avvistamento.

venerdì 9 dicembre 2011

La Spatola confidente - foto raccontate

Qualche giorno fà avevo pubblicato un post dove raccontavo dell'osservazione di un gruppo di otto Spatole.
Aevevo anche specificato la grande distanza dalla quale avevo fatto l'osservazione, ben oltre cento metri e anche con discrezione , in quanto ogni tanto alcuni esemplari alzavano la testa dando l'idea di allarmarsi.

Alla luce di questa esperienza non pensavo proprio che invece dopo solo pochi giorni avrei avuto la possibilità di fare un'osservazione molto ravvicinata di un esemplare giovane o meglio immaturo.

Ci sono alcuni posti dove l'invadenza delle strade consente di passare con la macchina proprio di fianco a canali e fossati .
Questa è una possibilità che conoscono molto bene gli appassionati di birdwatching, e anche io cerco di sfruttare.

Infatti gli uccelli che frequentano questi posti adiacenti alle strade asfaltate , si abituano al passaggio delle automobili, quindi non ci fanno più caso e per questo motivo non scappano.

L'unica cosa da fare e fermarsi abbassare piano il finestrino, non scendere assolutamente dalla macchina e fare le osservazioni dall'interno dell'abitacolo come se fosse un capanno.

Ed è proprio questo che ho fatto mercoledi scorso, riuscendo a fare questo bellissimo scatto ( secondo me ), proprio ad una delle Spatole osservate .

Spatola
Nikon D80 70-300 VR AF-S IF ED


Sono molto contento di questa osservazione ravvicinata, in alcuni momenti la Spatola è passata veramente a pochi metri dalla macchina, continuando tranquillamente la sua ricerca del cibo, e anche quando ho rimesso in moto non è scappata, ha solamente alzato la testa per continuare la sua attività

martedì 6 dicembre 2011

Oche selvatiche al Circeo

Anche domenica ho fatto un salto insieme a mio figlio Francesco al lago di Fogliano.
Speravo di rivedere le Spatole o di avvistare i Fenicotteri, invece abbiamo potuto osservare che anche quest'anno le Oche sono tornate.
Un bello stormo di circa 50 esemplari di Oca selvatica sostavano tranquillamente nei pressi della sponda del lago.
Purtroppo il tempo non era dei migliori e dopo un pò ha anche piovuto.
Però abbiamo fatto in tempo ad avvistare nel branco la presenza di 5 esemplari di Oca Canadese.


Alcuni esemplari di Oca selvatica

Un esemplare di Oca Canadese riconoscibile dalla macchia bianca sulla guancia
Anche in questo caso la distanza di osservazione era pittosto notevole, ma sono riuscito in ogni caso a fare le solite foto di documentazione.

Segnalero questa osservazione al sito Ornitho ( vedi tra i link utili ), soprattutto per le Oche Canadesi, in quanto si tratta di una osservazione possibile, ma abbastanza insolita, in quanto probabilmente sono degli individui rinselvatichiti in arrivo dal nord Europa.

sabato 26 novembre 2011

Birdwatching , le Spatole de lago di Fogliano

La Spatola ( Platalea leucorodia ), è un uccello acquatico di grandi dimensioni, con un grande e lungo becco a forma appunto di spatola dal quale ne prende il nome .

Spatole - Lago di Fogliano
Nikon D80 70-300 VR
Questo è il periodo migliore per praticare il Birdwatching nelle zone umide, in quanto i migratori svernanti dal nord Europa stanno arrivando in massa a popolare i nostri laghi delle riserve e dei parchi nazionali.

Quindi oggi ho deciso di fare un sopralluogo al lago di Fogliano, il quale si trova all'interno del Parco Nazionale del Circeo situato in provincia di Latina a sud di Roma.

Purtroppo per motivi di tempo mi sono dovuto accontentare di una visita pittosto rapida, ma molto mirata in quanto dopo anni di frequentazione del posto conosco quali sono i punti migliori di osservazione del lago, sono andato direttamente a controllare alcune piscine adiacenti la sponda lato mare sperando di trovare i Fenicotteri abbastanza numerosi l'anno scorso.

Dei Fenicotteri nessuna traccia, ma al loro posto ho potuto osservare ben otto Spatole, le quali eleganti e bellissime sostavano proprio negli aquitrini a basso fondale frequentati di solito anche dai Fenicotteri.

Si tratta di una osservazione molto interessante,sembra di vedere uno di quei documentari della fauna Africana,  con animali particolari e un pò strani, invece abbiamo la macchina parcheggiata a meno di cinquanta metri a ridosso di una delle spiaggie più frequentate della zona.
Spatole - Lago di Fogliano
Nikon D80 70-300 VR

Il punto di osservazione è abbastanza buono , ma la distanza è piuttosto notevole, quindi la qualità delle foto non è eccelsa , ma in ogni caso sufficiente a documentare l'osservazione.

Spatole che si involano
Il sabato si sà se è una bella giornata molte persone fanno passeggiate al mare, e qualcuno anche in aereo, peccato che anche a bassissima quota, infatti dopo un pò che le osservavo tranquillamente è passato un ultraleggero molto basso che le ha fatte involare .

Non si sono allontanate molto , ma putroppo si sono riposate a terra alcune centinaia di metri più avanti su un'altro aquitrino, non osservabile da così lontano.

Comunque poco male visto che questo diversivo mi ha consentito di fare uno scatto delle otto spatole al volo.

Finalmente la stagione è iniziata e questa osservazione ne certifica l'inizio, sicuramente farò altre uscite nei prossimi giorni, sperando di catturare altre foto e osservazioni interessanti che certamente andrò a pubblicare.



Gruppo di Spatole in volo sul lago di Fogliano


TABELLA DI RICONOSCIMENTO

martedì 15 novembre 2011

BIRDGARDENING il Corbezzolo Arbutus unedo





I coloratissimi frutti del Corbezzolo
Nikon D80 18-55 VR
    Il Corbezzolo è un arbusto tipico della macchia mediterranea, si tratta di una pianta longeva che cresce spontaneamente in natura .Le dimensioni sono quelle di un arbusto di dimensioni medie che si presenta come un cespuglio nei primi anni fino ad arrivare alle dimensioni di un alberello alto anche fino a cinque metri.
Corbezzolo con i tipici frutti
Frutti maturi beccati dagli uccelli
L'aspetto è piuttosto gradevole, in quanto si tratta di un sempre verde che negli anni sviluppa un tronco contorto e lavorato che abbellisce il nostro giardino . In autunno produce una grande quantità di bacche colorate che vanno dal verde al giallo e rosso intenso quando sono mature.
Sono commestibili ed hanno un sapore molto gradevole e dolce, inoltre possono essere utilizzate per fare dei liquori a base di corbezzolo. Questi frutti quando sono maturi sono molto graditi agli uccelli, si tratta infatti di una specie facilmente utilizzabile per il birdgardening , adorna il giardino e al tempo stesso fornisce riparo e cibo per l'autunno ai nostri amici alati.

Io personalmente ne ho nel mio terreno quattro, due in giardino e due nel boschetto dietro casa.


Un bel ramo di Corbezzolo
 
Alcune forniscono grandi quantità di frutti in autunno, altre invece ( credo siano le femmine ) molti meno, ma generano molte infiorescenze anch'esse gradevoli e ornamentali.
Tronco tipicamente ritorto e ruvido
Si tratta di una pianta disponibile in natura, ma non è il caso di andarla a cercare nel bosco, si può trovare tranquillamente presso i vivai oppure presso il corpo forestale come ho fatto io .
Corbezzolo di circa 20 anni
Infiorescenze del Corbezzolo
Frutti non ancora maturi

giovedì 6 ottobre 2011

La pulizia delle cassette nido

A fine Settembre è arrivato il momento di togliere le cassette nido dagli alberi e di procedere alla loro pulizia.

Cosi verso la fine di settembre ho tolto le mie 11 cassette, le quali hanno dato i seguenti risultati :
  • 4 sono state ocuupate da coppie di passera mattugia per la nidificazione avvenuta con successo e involo dei piccoli
  • 2 sono state occupate da coppie di Cinciallegra che hanno fatto due covate con l'involo dei piccoli
  • 2 sono state imbottite da coppie di Cinciarella, le quali però non hanno fatto la covata, ma si sono limitate a rimpire la cassetta di muschio e crini
  • 3 sono state visitate con tracce evidenti, ma non sono state utilizzate per la nidificazione
Mi sembra un buon risultato, speriamo meglio l'anno prossimo per le Cinciarelle


Cassette appena tolte dagli alberi , di cui molte sono state utilizzate


Imbottitura abbondante di passera mattugia



In questo periodo ormai è terminata sicuramente la nidificazione, e bisogna già iniziare a pensare alla prossima stagione.


Tutte le varie imbottiture tolte dalle cassette





Lavaggio delle cassette con acqua corrente


Quindi come prima cosa bisogna tirare giù le cassette, svuotarle completamente del materiale che gli uccelli hanno portato per la costruzione del nido, questa operazione si può fare con un ferro uncinato, e quindi pulirle con un bel lavaggio di acqua corrente.

E' meglio fare questa operazione prima che la temperatura si abbassi, in quanto è proprio in questo momento che le vespe e i calabroni cercano rifugi per la stagione invernale, e vi posso assicurare che non è piacevole trovarsi a tu per tu con uno sciame di vespe.

Pertanto conviene completare questa operazione entro settembre .

Per quanto riguarda invece il riposizionamento questo può avvenire verso la fine di novembre o i primi di dicembre, in modo che con i primi freddi gli uccelli possano trovare riparo e inizino ad ispezionare i nidi che probabilmente occuperanno in primavera.

Questo collocamento invernale è molto importante, in quanto mette a disposizione dei ripari e aumenta di molto la possibilità di successo per la primavera successiva.

venerdì 30 settembre 2011

Il Pettirosso è tornato

Anche quest'anno puntuali come sempre sono tornati i Pettirossi a popolare le siepi dei parchi e giardini.
Infatti sono almeno tre o quattro giorni che ascolto il tipico richiamo del Pettirosso provenire dalla vegetazione folta del mio giardino o dei cespugli ai lati delle strade .

Può sembrare una cosa di poco conto, ma in realtà è un segnale ben preciso, significa infatti che la stagione del passo autunnale è già iniziata .

Sono molti gli uccelli che passano in questo periodo,ma sicuramente quello più visibile e conosciuto è proprio il pettirosso, che come una staffetta ci avvisa in maniera inequivocabile che a dispetto delle temperature ancora quasi estive la stagione in realtà sta cambiando.

La stessa cosa succede in primavera, quando tra Marzo e Aprile abbandona i nostri giardini per tornarsene nelle zone boschive del nord a nidificare.

Quindi è chiaro che si tratta di un uccello svernante che per circa sei mesi l'anno abita le zone a bassa quota e del sud Europa, per poi ripartire a primavera .

Pettirosso alla mangiatoia

Come si vede dalla foto si capisce subito l'origine del nome, si tratta di un uccello molto comune , il quale a dispetto del suo aspetto mite e grazioso, nasconde in realta un carattere molto spiccato che lo spinge a difendere con vivacità il suo territorio di svernamento, infatti se un altro esemplare si intromette nella sua area subito lo affronta e lo scaccia.
Lo stesso trattamento è riservato anche ad uccelli di specie diverese, perfino al merlo .

Il Pettirosso è un visitatore delle mangiatoie, si tratta di un uccello insettivoro, ma nel periodo invernale di tanto in tanto si ciba anche di semi o bacche che possiamo offrirgli nella classica mangiatoia.

giovedì 15 settembre 2011

Rondini e Rondoni come riconoscerli quali sono le differenze

Non tutti sanno che dietro la definizione generica di Rondini in realtà si celano specie diverse di uccelli con caratteristiche e abitudini specifiche.

In primo luogo bisogna distinguere tra Rondoni e Rondini, e per meglio definire le specie sono sicuramente molto utili le tabelle comparative sotto specificate.

Le Rondini

Nella tabella possiamo vedere che i tipi di Rondini sono almeno cinque, però dobbiamo precisare quali sono le specie più comuni.

1. La Rondine è sicuramente la più diffusa e conosciuta, la si riconosce per la gola rossa e la coda con le punte molto pronunciate, non a caso avrete certamente sentito il termine a coda di rondine . Arriva dalle nostre parti in Marzo per la stagione riproduttiva, e nidifica quasi esclusivamente a ridosso di case, capannoni stalle ecc. e molto spesso all'interno dell'edificio stesso . In Settembre si raduna sui fili elettrici in gruppi particolarmente numerosi e poi riparte per tornare di nuovo in Africa dove passerà l'inverno
2. Il Balestruccio è un'altra specie molto diffusa, simile alla Rondine, ma leggermente più piccolo . Nidifica anche lui a ridosso di edifici, spesso molto in alto, mentre la Rondine anche a soli due metri da terra, costrisce il nido con il fango e poi lo riveste con materiale più morbido. All'osservazione risulta chiaro sulla pancia e scuro sul dorso . Di solito nidifica in gruppi abbastanza numerosi formando piccole colonie tra i palazzi e le Case
3. La Rondine montana è meno diffisa delle due specie precedenti, ma come tradisce il suo nome in zone adatte di montagna è piuttosto frequente, ha un colore meno scuro, tendente al marroncino . Occupa appunto zone montuose dove nidifica costruendo i nidi su costoni rocciosi anche molto in alto e formando colonie riproduttive anche molto numerose.
4.  La Rondine rossiccia, è  meno diffusa , la si trova in zone rocciose , l'aspetto è simile a quello della Rondine, ma ha la parte superiore della coda parzialmente bianca e rossa.
5. Il Topino nidifica in colonie numerose a ridosso di argini di fiumi o coste rocciose, dove scava i nidi nelle pareti argillose . Anche questa specie è meno diffusa delle prime, anche se in alcune zone adatte può formare delle colonie piuttosto numerose.

Rondini al nido
Giovane di Rondine nel nido

I Rondoni
Anche per i Rondoni esistono più specie, ma la loro distribuzione è meno regolare di quella delle Rondini .

  1. Il Rondone è molto diffuso soprattutto in città e nei paesi, lo si riconosce facilmente in quanto risulta allo sguardo totalmente scuro, a parte una piccola macchia bianca sulla gola, vola sempre con velocità e compie evoluzioni invidiabili e non si posa mai ne a terra ne sui fili ne sugli alberi, fà praticamente tutto in volo. L'unico posto dove atterra è al nido, che si trova sempre molto in alto fra le tegole o gli anfratti di qualche sottotetto. Durante la stagione estiva è molto facile ascoltare le grida di gruppi di Rondoni che a tutta velocita sfrecciano intorno a qualche edificio. Anche il Rondone arriva in primavera e riparte alla fine dell'estate .
  2. Il Rondone Alpino come per la Rondine montana abita le zone rocciose di montagna o a picco sul mare , dove nidifica e forma colonie numerose e chiassose come quelle del Rondone. All'osservazione in natura risulta molto simile al Rondone , ma anzichè essere totalmente scuro ha sul ventre una parte bianca più estesa, e inoltre è di dimensioni leggermente più grandi del Rondone comune.
  3. Le altre specie di Rondone Pallido e Cafro, invece sono molto meno comuni e quindi più difficili da osservare
Con l'utilizzo questa tabella e la descrizione delle abitudini delle Rondini e dei Rondoni, sarà molto facile la prossima volta che ne osserverete uno, capire esattamente di quale specie si tratta.

martedì 7 giugno 2011

Lo Scricciolo ( Troglodytes troglodytes ) , il rè del sottobosco

Lo Scricciolo è presente tutto l'anno nel mio giardino, e nidifica regolarmente in primavera . Però non è facile osservarlo perchè è molto piccolo e mimetico, di solito vola molto basso per spostarsi da una siepe all'altra. Costruisce alcuni nidi , ma non tutti vengono utilizzati per la nidificazione, ma magari solo per dormire, o attirare le femmine. A volte i nidi sono costruiti in posti inaccessibili, come fossati pieni di rovi, ma quest'anno ne ha costruito uno in mezzo all'edera della siepe, quindi visto la posizione favorevole ho pensato di fare anche un filmato, oltre alle classiche foto.
Nel filmato si vede l'arrivo del genitore per l'imbeccata ai piccoli.



venerdì 3 giugno 2011

L'Usignolo in nidificazione.

Questo è il video del nido dell'Usignolo, dove si vedono bene i piccoli intenti alla pulitura delle piume in attesa dell'imbeccata , si sente il richiamo ripetitivo del genitore in arrivo , si può vedere l'atteggiamento tipico dei piccoli che spalancano il becco appena capiscono che il cibo sta per arrivare.





sabato 28 maggio 2011

Cinciallegra seconda covata

La coppia di Cinciallegra che aveva fatto per prima il nido nella cassetta sui pioppi, ci ha regalato per prima una seconda covata.
Ho voluto fare qualche foto anche se stiamo parlando gia della quarta nidiata dell'anno .
La prima covata su questa cassetta era iniziata molto presto, tanto che i piccoli sono usciti prima ancora di poterli vedere una volta, quindi per la seconda ho voluto immortalarli prima dell'involo.


Adulto di Cinciallegra che ha appena portato l'imboccata ai piccoli ed esce dal nido

Piccoli di Cinciallegra pronti all'involo

Giovani Cinciallegre ormai impiumate

venerdì 20 maggio 2011

Merli e Corvidi convivenza difficile

Quest'anno ho avuto la possibilità di seguire e documentare la nidificazione di una coppia di Merli a ridosso del capanno degli attrezzi, che si è conclusa con l'involo dei tre piccoli.
Merlo in cova sulla grondaia
Dopo questa nidificazione positiva, ho rinnovato l'entusiasmo con il ritrovamento di altri nidi di Merlo con le uova. Ho pensato quindi che avrei avuto ancora la possiltà di fare qualche foto.
Ma purtroppo il primo nido basso nella siepe vicino al fossato è stato predato, e delle tre uova che avevo visto la prima volta erano rimasti solo dei pezzi di guscio rotto.
Probabilmente sono state o le Cornacchie o le Gazze, che sono presenti nella zona in gran numero.
Dopo meno di una settimana ho trovato un'altro nido in costruzione, nelle vegetazione del bosco dietro casa, anche questo dopo una settimana è stato predato. Anche questa volta i Merli non si sono persi d'animo è ne hanno costruito subito un'altro su un eucalipto, ma anche questo dopo una settimana di cova e stato predato.
Bè non ci crederete , ma questa situazione si è ripetuta per ben altre sette volte, quindi in totale fino ad oggi ho trovato otto nidi di Merlo.
Ma solo uno è andato a buon fine, tutti gli altri sono stati predati delle uova, molto probabilmente sono state le Gazze, le quali sono molto ghiotte di uova.
Da questa esperienza ho capito due cose, la prima è che trovare molti nidi non significa necessariamente che nella zona ci siano ottime nidificazioni, ma in questo caso significa che è in atto un gioco di strategia per la vita tra i Merli e le Gazze, le quali al momento sembrano avere la meglio.
L'altra cosa è che la natura come al solito ci sorprende e pur sembrando un atteggiamento feroce, in realtà è comunque una espressione dell'equilibrio tra i predatori e le prede, e conferma la grande scaltrezza dei Corvidi e la padronanza che hanno del territorio.

Un esempio di scaltrezza delle Cornacchie con i gabbiani Cornacchie e Gabbiani

Di seguito alcune foto dei nidi di Merlo predati presumibilmente dalle Gazze.

Nido di Merlo su siepe bassa 1 mt da terra

Nido di Merlo su eucalipto 2 mt da terra


<Nido di Merlo su cespuglio di Bambu 1,5 mt da terra

Nido di Merlo su un'altro Eucalipto 2 mt da terra

Nido di Merlo su cespuglio basso 70 cm da terra

Nido di Merlo su cespuglio 1,20 da terra

lunedì 9 maggio 2011

La Cicogna Nera a sud di Roma

Sembra incredibile, ma dopo l'avvistamento nel settembre 2009 di quattro Cicogne Bianche , il fenomeno si è ripetuto nello stesso posto, ma con due esemplari di Cicogna Nera.
Ma andiamo per ordine, Sabato 7 maggio alle ore 14.00 circa ero in macchina in prossimità di un cavalcavia stradale che sovrasta una superstrada della mia zona ( SS148 o meglio Pontina ), che collega il sud di Roma con l'area pontina della provincia di Latina . Mi sono fermato allo stop e stavo per giare, quando all'improvviso mi sono accorto della presenza di due grossi volatili, che stavano partendo dal campo incolto davanti a me.

Erano due , e subito mi sono accorto delle loro grandi dimensioni, quindi ho pensato a due Aironi, stavo quindi per continuare per la mia strada, ma siccome si sono alzati più in alto e si sono avvicinati dalla mia parte ho potuto osservarli meglio , e dopo un ulteriore osservazione ho dovuto correggere la prima valutazione, non potevano essere Aironi, gli Aironi in volo hanno sempre il collo ripegato in mezzo alle ali, mentre questi due volavano con il collo disteso, il collo era nero con un taglio netto sul petto e l'addome più chiaro, le ali molto grandi e frangiate, erano abbastanza vicini per vedere che uno dei due aveva un problema a una zampa che non era distesa normalmente , ma un po ciondola.

 Ci sono pochi uccelli grandi che volano con il collo disteso, le possibilità sono "Fenicottero", ma il colore è decisamente rosa, "La Spatola" ma è bianca, la "Gru", ma è grigia, "La Cicogna Bianca", ma è appunto bianca, l'unico uccello che corrisponde a quello che ho visto è la Cicogna nera, inoltre poco dopo una Cornacchia ha attaccato uno dei due esemplari consentedomi di valutare le dimensioni, e la differenza era notevole in quanto la Cicogna aveva una sagoma il triplo della Cornacchia.
Purtroppo non avevo con me la macchina fotografica, ho sperato in un loro riavvicinamento, ma in pochissimi minuti dopo vari volteggi hanno raggiunto una quota incredibile e sono scomparse dalla nostra vista.

Ho segnalato l'osservazione su Ornitho il database del birdwatching vedi sito ORNITHO

Questa è la tabella comparativa delle Cicogne e simili, dove risulta evidente che per le dimensioni e il colore come sià facile distinguere una specie dall'altra, potevano essere solo Cicogne nere ( dimensioni grandi, colore collo-testa nero, addome chiaro, collo disteso, ali nere) .


La stranezza dell'osservazione consiste nel posto, in quanto si tratta di un'area stradale molto frequentata, la foto sotto fatta nel 2009 dimostra  come le quattro Cicogne bianche avvistate allora siano vicine alla superstrada incuranti del traffico .
Cicogne bianche nei pressi della superstrada


Ho riflettuto un po su queste strane coincidenze, in quanto è vero che tra il primo e il secondo avvistamento sono passati due anni, ma entrambi sono avvenuti sullo stesso luogo a soli 200-300 metri di distanza. L'unica cosa che mi viene in mente è che molto vicino a questa zona c'è un'antica torre medievale "Torre del Padiglione", e le Cicogne spesso vengono avvistate in prossimità di Torri medievali, forse perchè le utilizzano come riferimenti per la migrazione o a volte per la nidificazione.

Cicogne bianche presso la torre medievale - Settembre 2009

Comunque dopo due avvistamenti del genere credo che da oggi in poi prestero maggiore attenzione all'area circostante quando attraversero il cavalcavia.

Vedi post sulle cicogne Bianche 4 Cicogne Bianche

Di seguito copia dell'articolo dell'avvistamento del Messaggero , con le mie foto delle Cicogne del 2009 .



giovedì 5 maggio 2011

L'Oasi di Ninfa - Itinerari nella natura



Tipica veduta dell'Oasi di Ninfa
  L'Oasi di Ninfa è una bellissima oasi ricca di specie vegetali e animali, è situata nel comune di Sermoneta in provincia di Latina.
L'Oasi di Ninfa può essere visitata solo in primavera e solo la prima domenica del mese.
La prossima apertura è prevista per Sabato 07 maggio e domenica 08 maggio.
Ho visitato l'oasi più volte, ma ogni volta è sempre una sorpresa, è un bellissmo orto botanico, ricco di una varieta di specie vegetali unica al mondo. La caratteristica principale è il micro-clima che garantisce delle condizioni climatiche particolarmente favorevoli che consentono alle piante una crescita particolarmente rigogliosa, come ad esempio grossi Bambu, Piante acquatiche, grandi alberi, Banani, uno dei pioppi più grandi d'Italia ecc..
L'acqua è un'altro elemento caratteristico dell'Oasi di Ninfa, c'è una ricca sorgente che alimenta il lago dell'oasi. Nel lago sono presenti gallinelle d'acqua, folaghe e anatre anche nidificanti, i corsi d'acqua attraversano tutta la proprietà e favoriscono la crescita degli alberi .
Questo paradiso in passato è stato un centro abitato e molto ricco, la cittadina di Ninfa probabilmente erà già abitata in epoca Romana, ma durante il Medio Evo ha vissuto sicuramente un periodo molto florido, sono ben visibili moltissimi ruderi e mura a testimonianza del suo passato, tra cui molte chiese delle quali è possibile ammirare ancora degli affreschi.
Per visitare il parco occorre informarsi sugli orari e i giorni di apertura, in quanto si tratta di un calendario piuttosto ristretto.
Per avere ulteriori informazioni questo è il sito ufficiale dell' Oasi di Ninfa .

Una cosa da sapere è che si tratta di un sito molto famoso unico e importante, e questo porta ad avere una grande affluenza nei giorni di apertura, quindi bisogna armarsi di grande pazienza ed aspettare lunghe file prima di poter entrare per la visita guidata che dura circa un'ora .

La richiesta è molto alta, ma il sito viene aperto solo pochi giorni l'anno proprio per non danneggiare l'habitat e mantenere intatte le sue caratteristiche.
Di seguito alcune immagini che descrivono le caratteristiche del parco.
Uno dei corsi d'acqua del parco
Ruderi dell'antica Ninfa
Affreschi su mura antiche
Mura medievali
Enormi piante acquatiche
Bambu giganti
Vegetazione molto particolare
Antichi ruderi